La chimica del Caffè: perchè ogni tazza è unica!

La chimica del Caffè: perchè ogni tazza è unica!

Dec 02, 2024Domenico Ata

Se sei un amante del caffè, avrai sicuramente notato che ogni tazza può raccontare una storia diversa: a volte dolce, a volte più acida, con sentori floreali o intense note di cioccolato. Questo viaggio sensoriale è possibile grazie alla chimica complessa che si cela dietro ogni chicco di caffè. Ogni fase, dalla coltivazione alla preparazione, influenza il sapore, l’aroma e le caratteristiche organolettiche della bevanda. 

Dentro ogni chicco: la magia della chimica

Il caffè contiene oltre 1.000 composti chimici che lavorano in sinergia per creare quel profilo aromatico inconfondibile. Tra i protagonisti troviamo la caffeina, che non solo fornisce l’effetto energizzante, ma dona anche una nota amara al gusto. Gli acidi organici, come l’acido citrico e l’acido clorogenico, definiscono la freschezza e l’acidità, mentre gli zuccheri naturali si caramellano durante la tostatura, arricchendo il caffè di sentori dolci e corposi. Non dimentichiamo gli oli aromatici, responsabili di quel profumo invitante e della crema nell’espresso.

Da dove nasce la diversità del caffè?

  1. L’origine geografica: Il terroir (ovvero l'insieme di suolo, altitudine e clima) influisce notevolmente sul profilo aromatico del caffè. Ad esempio, i caffè dell’Etiopia sono celebri per le loro note floreali e fruttate, mentre quelli del Brasile offrono toni più caldi e cioccolatosi.
  2. Metodo di lavorazione: I chicchi possono essere lavorati con metodi naturali (essiccati al sole), lavati o honey. Il metodo naturale esalta i sapori fruttati e dolci, mentre il lavato valorizza la purezza delle note aromatiche.
  3. Tostatura: Durante la tostatura, il calore trasforma i composti chimici del chicco. Una tostatura chiara conserva l'acidità e le note delicate, mentre una più scura esalta sapori intensi come cioccolato e caramello, riducendo l'acidità.
  4. Grado di macinatura: Una macinatura sbagliata può compromettere l’equilibrio del sapore. Una polvere troppo fine rischia di estrarre troppe sostanze amare, mentre una troppo grossolana potrebbe dare un caffè acquoso e insapore.
  5. Qualità dell’acqua: Essendo composta per il 98% di acqua, la sua durezza e il pH influiscono direttamente sul gusto finale del caffè

  6. L’importanza dell’estrazione

    L’estrazione è l’arte di far incontrare acqua calda e caffè macinato per dissolvere i composti aromatici. Ogni dettaglio conta: la temperatura (di solito tra 90°C e 96°C), la pressione (per l’espresso) e il tempo di contatto determinano l’equilibrio tra acidità, dolcezza e amarezza. Estrarre troppo a lungo può portare a sapori amari, mentre un’estrazione troppo breve rischia di lasciare il caffè sottotono.

Dietro una semplice tazza di caffè si cela un mondo di scienza e passione. Ogni sorso è un’opportunità per scoprire nuove sfumature e apprezzare l’artigianalità che accompagna la sua preparazione. Che tu preferisca un espresso intenso o un caffè filtro dalle note complesse, la chimica del caffè è sempre lì, pronta a sorprenderti.

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